Dieta mediterranea

In che cosa consiste la prima visita nutrizionale e i successivi controlli:

La dieta mediterranea rappresenta uno stile alimentare tipico dei paesi del mediterraneo, in cui giocano un ruolo centrale frutta, vegetali ed in particolare i cereali integrali. Questo stile alimentare è stato studiato da scienziati di tutto il mondo a partire dagli anni ’50 e ancora oggi rimane tra le diete che risultano influire positivamente sulla nostra salute e in particolar modo sulla salute del sistema cardiovascolare.

Più che un semplice elenco di alimenti, la dieta mediterranea è uno stile di vita: consumo di alimenti freschi, di stagione e locali, convivialità e attività fisica non fanno solo da contorno ma stanno alla base della piramide alimentare che definisce quantitativamente e qualitativamente quali sono i cibi da preferire e le loro frequenze di consumo.

Alla base della piramide alimentare si trovano gli alimenti che andrebbero consumati con maggiore frequenza (tutti i giorni o più volte al giorno). Mano a mano che si sale verso il vertice della piramide, invece, si trovano gli alimenti che andrebbero consumati meno frequentemente, con cadenza settimanale o mensile.

Gli alimenti che si trovano alla base della piramide e che quindi andrebbero consumati più volte al giorno sono: acqua, frutta e verdura (meglio se di stagione), cereali integrali, latte e derivati e grassi buoni contenuti nell’olio extravergine di oliva e nella frutta secca. 

Salendo verso il vertice della piramide troviamo invece gli alimenti che vanno consumati con frequenza settimanale e che andrebbero il più possibile alternati nel contesto di una dieta equilibrata: pesce, crostacei e molluschi da consumare 2/3 volte alla settimana, legumi da consumare almeno 2 volte alla settimana, pollame e carne bianca da consumare 1 o 2 volte alla settimana, uova da consumare dalle 2 alle 4 volte a settimana e formaggi da limitare a 1 o 2 volte alla settimana.

Al vertice della piramide ci sono infine gli alimenti da consumare con moderazione: due porzioni o meno a settimana per le carni rosse (100g) mentre quelle processate (affettati, salumi ecc..) sarebbero da consumare con ancor più parsimonia (una porzione a settimana da 50 g o anche meno). Infine i dolci, da consumare il meno possibile.

Il modello alimentare mediterraneo è modulabile sia qualitativamente per rispettare gusti ed esigenze individuali ma anche quantitativamente per permettere il raggiungimento di obiettivi specifici come il dimagrimento o la crescita di peso. 

La scienza, ad oggi, considera questo approccio alimentare un utile strumento per ridurre la mortalità generale, per la prevenzione degli eventi cardiovascolari su base aterosclerotica (infarto, angina, ictus,…), del diabete di tipo 2, dell’obesità ed anche per la protezione dal declino cognitivo.

Dal 2010 l’UNESCO ha inserito la dieta mediterranea nel patrimonio culturale immateriale dell’umanità riconoscendo con questa definizione le pratiche tradizionali, le conoscenze, le abilità e le competenze che sono passate di generazione in generazione in molti paesi mediterranei.

Nel corso degli anni la rilevanza della Dieta Mediterranea viene testimoniata anche dal sostegno che riceve non solo dall’UNESCO, ma anche dalla FAO e dall’OMS, in quanto strumento per una agricoltura sostenibile ed elemento irrinunciabile per una dieta alimentare che aiuti a prevenire le malattie cardio- cerebrovascolari.

In questo senso la Dieta Mediterranea è una filosofia di vita che nasce dal passato e può traghettarci verso un futuro sano, sostenibile e inclusivo.

Negli ultimi anni, invece, stiamo assistendo nel nostro paese ad una vera e propria transizione verso uno stile alimentare che possiamo definire “Western”. 

Con il termine “Western pattern diet (WPD)” o “standard American diet (SAD)” si fa riferimento alla cucina nordamericana che rappresenta il nuovo modello alimentare occidentale, tipico dei paesi industrializzati. Le parole d’ordine di questo stile alimentare sono: individualismo, velocità e disattenzione verso le caratteristiche nutrizionali degli alimenti. 

Nel modello Western i cibi freschi e del territorio vengono sostituiti da alimenti già pronti, industrializzati, ricchi di zuccheri, di grassi saturi, di sale e di conservanti.

Al contrario della dieta mediterranea, la “Western Diet” è direttamente correlata ad un’elevata incidenza di obesità, di malattie croniche e di morte per patologie cardiovascolari e tumorali.

Prestare attenzione a ciò che mangiamo è il primo passo per prenderci cura di noi, non rinunciamoci!